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venerdì 23 novembre 2012

Studenti in piazza sabato a Roma




Studenti in piazza sabato a Roma


Appello Profumo: 'Protesta sia pacifica. Noi estranei a riforma organi collegiali'
23 novembre, 15:49 





ROMA - Con l'ombrello aperto sotto le finestre del ministero della Giustizia in via Arenula "per paura cadano lacrimogeni". Così una rappresentanza di studenti medi e universitari e di docenti precari ha voluto annunciare la manifestazione che si terrà il 24 novembre per le vie di Roma. "Il percorso toccherà Testaccio ma cercheremo di raggiungere il centro, se non in Parlamento altri luoghi, perché una zona rossa è inaccettabile", hanno spiegato i ragazzi. Con lo striscione 'Piove. Governo tecnico - Liberi tutti I ragazzi sotto gli ombrelli hanno spiegato le loro ragioni: "vogliamo prenderli in giro - ha spiegato Simone della Sapienza - perché se volevano spaventarci non ci sono riusciti. Stavolta guarderemo prima le finestre. In questa città c'é la volontà di regolamentare i cortei tenendoli lontani dal centro. E' un'emergenza democratica, vogliamo riportare la protesta nei luoghi della città e non lontano dai palazzi del potere". "Il 24 ci ricolleghiamo agli scioperi del 14. Eravamo 50.000 e abbiamo ottenuto repressione - ha affermato Gianluca, dell'Uds -. Abbiamo reagito con 


  


l'occupazione di decine di scuole per fare nel concreto quel modello di scuola che vogliamo. Vogliamo riappropriarci della città ".

CGIL E COBAS NON RETROCEDONO - I Cobas confermano lo sciopero di sabato 24 novembre e, alla luce della nuova situazione, propongono alla Cgil e agli studenti di organizzare, oltre alle manifestazioni a Roma, anche, ove possibile nei tempi ristretti, iniziative unitarie a livello cittadino "per invertire radicalmente la rotta governativa che porta all'immiserimento continuo della scuola e alla sua completa dequalificazione". Secondo il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, la revoca dello sciopero da parte di Cisl, Uil, Snals e Gilda "dimostra che questi sindacati non avevano mai pensato sul serio di condurre una lotta contro la politica scolastica del governo"., E' vero che il governo "per cercare di placare la protesta", ha fatto marcia indietro sull' aumento dell' orario per i docenti, ma "di 


  


certo - afferma Bernocchi - il movimento di protesta non può fermarsi qui, perché: la legge di in-stabilità prevede comunque altri tagli di finanziamenti, posti di lavoro, istituti e classi, mentre continua il generoso finanziamento della scuola privata (223 milioni ad essa nella legge); permane il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, forse fino al 2016; l'accordo raggiunto oggi non sblocca affatto gli scatti ma ne compensa, data l'esiguità della somma stanziata, solo una piccola parte, per un anno, e per giunta imponendo l'accettazione dell'accordo sulla produttività firmato a livello nazionale e per tutte le categorie da Cisl e Uil, che impone il legame tra aumenti salariali di qualsiasi tipo e 'produttivita''; prosegue l'espulsione dei precari, per i quali è confermato il concorsaccio, così come la deportazione degli 'inidonei' e il conseguente licenziamento di migliaia di Ata precari, la mancata assunzione in ruolo dei collaboratori scolastici e il non-rinnovo del 'salva-precari'; avanza la legge Aprea-Ghizzoni, che mette le scuole nelle mani di Consigli 'di amministrazione' con presenze e finanziamenti di aziende e di privati, abolisce gli organi di democrazia interna, impone la scuola-quiz degli indovinelli Invalsi e lo strapotere dei presidi".





META' ISTITUTI OCCUPATI;
PRESIDI: ABBANDONATI DA ISTITUZIONI - La metà degli studenti italiani è coinvolta in occupazioni o autogestioni. E' quanto emerge da un sondaggio proposto da Skuola.net a circa mille studenti delle scuole superiori. Poco meno della metà degli studenti intervistati si trova alla prese con la sospensione della didattica: in particolare il 25% frequenta una scuola occupata, mentre il 23% dei votanti appartiene a un istituto che è attualmente in autogestione/cogestione. Il 52% dei partecipanti all'indagine dichiara invece che nella propria scuola tutto procede come se nulla fosse. A confermare i dati della rilevazione è anche Mario Rusconi, vicepresidente dell'Associazione Nazionale Presidi. "Quest'anno - ha dichiarato a Skuola.net - sono aumentate le occupazioni, 


  


soprattutto è in crescita l'adesione dei ragazzi più piccoli che per lo più sono ignari dei motivi della protesta ma per imitazione dei più grandi si aggregano". Rusconi denuncia inoltre "lo stato totale di abbandono dei presidi da parte delle istituzioni, a tutti i livelli: polizia, carabinieri, associazioni dei genitori, Ministero". Nelle ultime settimane si registra una decisa escalation non solo di manifestazioni di piazza ma anche di forme di protesta all'interno delle scuole. Ormai le scuole occupate o autogestite sono tante quante quelle che svolgono l'attività didattica ordinaria. Al centro del mirino è soprattutto il ddl 953 ex Aprea. Secondo gli studenti, se dovesse essere approvato, questo ddl faciliterebbe la limitazione di alcuni loro diritti da parte delle scuole, come per esempio quello di riunirsi periodicamente in assemblea. Inoltre favorirebbe l'ingresso dei privati all'interno della scuola pubblica legittimandoli a prendere decisioni riguardanti anche la programmazione didattica. L'autrice del contestato disegno di legge prende le distanze dalla sua 'creatura'. "Sono stufa - afferma Valentina Aprea a Skuola.net - di essere identificata come l'autrice del ddl 953. Questo non è più il mio testo originale in quanto, visto che diversi punti non sono stati condivisi, è stato quasi completamente modificato. I ragazzi dovrebbero informarsi 


  


meglio e leggere più attentamente questo ddl perché è chiaro che c'è molta confusione al riguardo". Comunque, Mario Rusconi, avrebbe una sua personale ricetta contro le occupazioni: "Le occupazioni sono patologiche, un'anomalia italiana. Le scuole dovrebbero - suggerisce - pedagogizzarle, ovvero capire le esigenze dei ragazzi come, ad esempio, la possibilità di fare dibattiti o spazi autogestiti e incanalarle in binari condivisi. Non a caso nel liceo Newton, durante il mio mandato - fa notare con soddisfazione Rusconi - non ci sono mai state occupazioni".
"Mi auguro che tutte le iniziative di protesta della giornata di sabato si svolgano pacificamente, nel rispetto reciproco". Lo scrive il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in una lettera aperta indirizzata a docenti e studenti. L'attuale Governo "non ha nulla a che fare con il ddl 953 detto ddl Aprea", ha aggiunto Profumo.
"Auspico - scrive il ministro - che tutte le forze politiche ascoltino il dissenso e recepiscano modifiche durante la discussione avviata al Senato".
I sindacati della scuola, fatta eccezione per la Flc-Cgil, hanno deciso di sospendere lo sciopero della scuola indetto per sabato, 24 novembre. La decisione e' stata presa dopo l'incontro avuto stamani con il Governo per sciogliere il nodo del pagamento degli scatti stipendiali per il personale del settore. La questione era il principale motivo all'origine dello sciopero e della manifestazione. Per il governo presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà e i ministri Grilli, Patroni Griffi e Profumo.

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