Scuole, in arrivo altri tagli: a rischio anche il sostegno
La spending
review taglia il fondo per il Miglioramento dell'offerta formativa per
recuperare soldi destinati a finanziare gli scatti d'anzianità dei docenti
13/01/2013
Il Resto del Carlino
Bologna
LA SPENDIG review taglia il Mof e il Fis? E allora i presidi tagliano il Pof. Calembour di sigle per indicare: navigazione plumbea per le nostre scuole sul fronte dei progetti. Sia quelli di arricchimento culturale sia (ed è ben peggio) quelli di sostegno programmati per affiancare gli alunni più fragili come, ad esempio, quelli con disturbi
LA SPENDIG review taglia il Mof e il Fis? E allora i presidi tagliano il Pof. Calembour di sigle per indicare: navigazione plumbea per le nostre scuole sul fronte dei progetti. Sia quelli di arricchimento culturale sia (ed è ben peggio) quelli di sostegno programmati per affiancare gli alunni più fragili come, ad esempio, quelli con disturbi
dell'apprendimento. Progetti, ma non solo. La scure cade anche sugli incarichi di
staff (dai vicari ai coordinatori di
commissioni): azzerati. «E' tutto bloccato rivela il preside del liceo
Righi, Domenico Altamura . I progetti non partono (se accade è solo per la
buona volontà degli insegnanti) e le nomine interne, necessarie per far
funzionare una scuola, non sono state
fatte». Il nodo è presto detto: il Mof è il fondo per il
miglioramento dell'offerta formativa che sarà potato non meno del 23% (ma si ipotizza fino al 38%); i soldi
recuperati sono destinati a finanziare gli scatti di anzianità di 120mila
professori (in primis quelli del 2011). Il Mof contiene il Fis, il fondo
di istituto (già drenato del 30% nell'ultimo anno) da cui i presidi attingono per
sovvenzionare i progetti inseriti nel
Piano dell'offerta formativa (appunto il
Pof: la carta d'identità di ogni istituto). Ma anche per pagare gli stipendi ai supplenti
e l'integrativo ai vicari
e ai docenti con funzioni
strumentali. Se a livello nazionale le percentuali della mannaia sono
queste, per la nostra provincia si aggirano sul 30%. «Questo per noi si traduce
in un impoverimento spiega Filomena Massaro, preside dell'istituto comprensivo
12 e
componente delle giunta di Asabo, l'associazione delle nostre scuole .
Oltretutto il Fis, pensato per dare forza all'autonomia scolastica, è destinato
per legge proprio ad arricchire l'offerta formativa. Se il taglio dovesse
essere confermato, dovremmo fare delle scelte dolorose». Questo «è un
colpo mortale alla contrattazione di istituto: usano il fondo per la
qualificazione per dequalificare le nostre scuole», obietta Francesca Ruocco,
segretario provinciale Flc Cgil. La scure sul Mof-Fis produce un taglio
«lineare che cade
su tutto», avverte Stefano Mari, preside del circolo
didattico 3 che, in via cautelativa, ha approvato per ora solo il 60% delle attività. Un salto nel
buio perché il rischio di dover abbassare la percentuale è reale. E il pensiero
del dirigente corre veloce, ad esempio, ai bambini con disturbi specifici di
apprendimento (Dsa) che «non sono coperti' da fondi specifici. Gli insegnanti e gli educatori
che si dedicano a loro si pagano solo con il Fis».
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