Elenco blog personale

domenica 4 novembre 2012

Scuola, “Stop al concorso-truffa”






Scuola, “Stop al concorso-truffa”
Sit in dei precari a Montecitorio


 



Hanno protestato così i docenti che chiedono il blocco di 11.892 assunzioni tramite concorso. “Numeri irrisori” rispetto ai 200mila precari in tutta Italia. Ma dal Miur nessun ripensamento. Oggi Profumo è stato udito alla Camera e dalla piazza si leva la richiesta di esaurire le graduatorie “No al concorso truffa” e “Disposti a tutto contro il massacro dell’Istruzione”. È così che i precari della scuola sono tornati a farsi sentire. Di oggi il presidio a Montecitorio, che si è svolto in concomitanza con l’audizione alla Camera del ministro Profumo. Chiamato a fornire ulteriori chiarimenti in merito alle modalità di svolgimento del concorso per il reclutamento di 11mila e passa insegnati, il ministro è stato contestato. Dalla piazza arriva forte e chiara la richiesta di bloccare il bando e tornare alle graduatorie.



 



LE RAGIONI DELLA PROTESTA Continua a suscitare non poche polemiche il concorso che prevede l’assunzione di 11.892 docenti per le scuole di ogni ordine e grado. “Numeri irrisori – spiegano dal presidio - se paragonati a quelli esorbitanti del precariato scolastico”. Graduatorie alla mano, solo a Roma si contano fra i 10 e i 20mila precari. Numeri che a livello nazionale sfiorano quasi il tetto dei 200mila. Ma a far sobbalzare i precari della 


  


scuola non c’è solo il numero di posti messi al bando: “Dopo anni di precariato in cattedra, vogliono di nuovo metterci alla prova, come se i titoli precedentemente acquisiti e gli anni di servizio svolti non contassero più nulla”. Chi manifesta, “è gente che si è laureata con il massimo dei voti, che ha fatto la scuola di specializzazione e che è stata inserita in graduatoria con la promessa di essere stabilizzata in pochi anni”. “Io per esempio – racconta Letizia – mi sono abilitata nel 2003 e dopo quasi dieci anni di insegnamento precario non ho diritto ad essere immessa in ruolo perché ora c’è il concorso”.






ATTINGERE DALLE GRADUATORIE - Per legge le immissioni in ruolo possono avvenire tramite scorrimento delle graduatorie per un 50% e tramite concorso per un altro 50%. “Ma è anche vero – spiega Letizia – che la legge non è così rigida, perché consente anche di attingere dalle graduatorie per una percentuale maggiore, senza dunque dover necessariamente ricorrere alle modalità del concorso”. Per loro sarebbe, fra le altre cose, uno spreco di soldi. Per il concorso è stato infatti stimato un costo di 130milioni di euro. Una spesa “inutile quando poi ci sono scuole che cadono a pezzi, classi con 30 alunni e insegnanti precari che non sono messi nelle condizioni di lavorare bene perché sbattuti da una scuola all’altra”, chiosa sempre Letizia.



 



LA MOBILITAZIONE NAZIONALE - Malgrado le varie proteste e contestazioni, dal Miur non sembra esserci alcun ripensamento. Oggi il ministro Profumo è stato ascoltato in VII Commissione alla Camera, “ma ha confermato quanto già si sapeva”, spiegano dal presidio. Intanto i precari si preparano alla mobilitazione: sabato pomeriggio un lungo corteo di precari provenienti da più parti d’Italia attraverserà la Capitale. Con partenza da piazzale Esquilino e arrivo a Bocca della Verità, “scenderemo di nuovo in piazza per ribadiremo l’ennesimo no al concorso truffa”.

Nessun commento:

Posta un commento