Leslie Lemke è
un virtuoso della musica. A 14 anni fu capace di suonare, impeccabilmente e
senza esitazioni, il Concerto per pianoforte n. 1 di Chajkovskij dopo
averlo ascoltato per la prima volta in televisione parecchie ore prima. Lemke
non aveva mai seguito lezioni di piano, e non lo ha mai fatto in seguito. È cieco, affetto da disordini
dello sviluppo e soffre di paralisi cerebrale; tuttavia tiene concerti
negli Stati Uniti e altrove, suonando e cantando un repertorio di migliaia di
pezzi, e sa anche improvvisare e comporre.
Le opere d'arte di Richard Wawro hanno ottenuto
riconoscimenti a livello internazionale e fanno parte delle collezioni di
personaggi famosi, come Margaret Thatcher e papa Giovanni Paolo II. Un critico
d'arte londinese si è detto «folgorato» dai disegni che l'artista eseguì da
bambino, descrivendoli come «un incredibile fenomeno reso con la precisione di
un meccanico e la visione di un poeta». Wawro, che vive in Scozia, è autistico. Kim Peek è un'enciclopedia
ambulante. Ha memorizzato oltre 7600 libri; sa elencare le strade che
conducono a ciascuna città americana, grande o piccola, insieme con i loro
codici postali e prefissi telefonici, nonché le stazioni televisive e di comunicazioni
che servono ciascuna area. Se gli dite la vostra data di nascita, sa calcolare
in che giorno della settimana è caduta e in che giorno cadrà quando avrete 65
anni e andrete in pensione. Peek è in grado di identificare la maggior parte
delle composizioni di musica classica e sa in che data ogni pezzo venne
pubblicato o eseguito per la prima volta, nonché il luogo e le date di nascita
e di morte del compositore. Anch'egli
è affetto da disordini dello sviluppo e dipende dal padre per molte
necessità della vita quotidiana.
Le sue capacità fornirono 1'ispirazione per
il personaggio di Raymond Babbitt, interpretato da Dustin Hoffman nel celebre
film del 1988 Rain man.
Lemke, Wawro e Peek sono tutti affetti da sindrome del savant, una
patologia poco comune ma estremamente interessante nella quale persone che
soffrono di svariati disordini dello sviluppo, compreso 1'autismo, possiedono
incredibili «isole» di brillanti
capacità in estremo contrasto con il loro generale handicap mentale. La
sindrome del savant si osserva in 1 su 10 pazienti autistici e in circa 1 su 2000 individui
affetti da danni cerebrali o ritardo mentale. Dei savant noti, almeno
metà sono autistici e gli altri mostrano tipi diversi di disordini dello
sviluppo. La sindrome del savant conserva molti aspetti misteriosi; tuttavia i
progressi nell'ottenimento di immagini cerebrali stanno consentendo di
ricavarne un quadro più completo, e la tradizionale teoria che chiama in causa
un danneggiamento
dell'emisfero cerebrale sinistro ha trovato conferma in questi studi.
Per di più, nuovi dati sull'improvvisa comparsa della sindrome del savant in
persone affette da certi
tipi di demenza hanno rivelato la straordinaria possibilità che alcuni
aspetti di questa forma di
genio possano esistere in forma quiescente in ciascuno di noi.
La definizione di Down o sindrome del savant
Descrizioni
della sindrome del savant appaiono nella letteratura scientifica già nel 1789.
Benjamin Rush, il «padre della psichiatria americana», descrisse la rapidissima
abilità di calcolo di Thomas Fuller, che non era in grado di comprendere la matematica al di
là del semplice far di conto. Se gli si chiedeva quanti secondi avesse
vissuto un uomo di 70 anni, 17 giorni e 12 ore, Fuller forniva la risposta
esatta di 2.210.500.800 impiegando solo un minuto e mezzo; e per arrivare a questo
numero aveva dovuto tener conto di 17 anni bisestili.
Fu solo nel
1887, tuttavia, che si cominciò a studiare più ampiamente la bizzarra coesistenza di
capacità deficitarie ed eccezionali. In quell'anno J. Langdon Down,
famoso per aver identificato 1'omonima sindrome, descrisse 10 persone affette
da sindrome del savant. Aveva conosciuto questi individui straordinari nei suoi
30 anni di lavoro come sovrintendente dell'Earlswood Asylum di Londra. Fu lui a
coniare il termine oggi non più usato di “idiot savant”, che deriva dalla classificazione allora accettata
di idiota (un individuo con quoziente intellettivo inferiore a 25), e dal verbo
francese savoir, che
significa «sapere».
E
trascorso oltre un secolo dalla descrizione di Down, e dal centinaio di casi
riportati da allora nella letteratura scientifica possiamo dire di avere una
conoscenza assai più approfondita di questa singolare condizione. È oggi chiaro
che la sindrome del savant generalmente si manifesta in persone il cui QI è
compreso fra 40 e 70, sebbene sia comparsa anche in individui con QI che arriva
fino a 114. Colpisce in massima parte il sesso maschile, dato che si contano
4-6 savant maschi per ogni femmina; e può essere congenita o insorgere più tardi,
a seguito di una malattia (come 1'encefalite) o di una lesione cerebrale.
La prevalenza dell’emisfero destro
Le capacità che
si manifestano nella sindrome del savant sono per lo più limitate e tendono a
essere quelle basate nell'emisfero cerebrale destro: ovvero, si tratta di
abilità prevalentemente non simboliche, artistiche, visive e motorie. Comprendono musica, arte,
matematica, abilità di calcolo, nonché attitudine alla meccanica e capacità
spaziali. Viceversa, le
abilità basate nell'emisfero sinistro sona più sequenziali, logiche e
simboliche, e includono quelle linguistiche.
I
savant musicali
La maggior
parte dei savant musicali ha intonazione perfetta ed esegue musica con
facilità sorprendente, in genere al pianoforte; alcuni sono capaci di creare
composizioni complesse. Per qualche motivo, il genio musicale sembra associato
a cecità e ritardo mentale, come nel caso di Lemke. Uno dei savant più celebri
fu “Blind Tom” Bethune, vissuto dal 1849 al 1908; in vita, venne definito
«1'ottava meraviglia del mondo». Sebbene avesse un vocabolario di meno di 100
parole, sapeva eseguire meravigliosamente oltre 7000 pezzi per pianoforte,
molti dei quali di sua creazione. (Alcune sue composizioni sono state incise
recentemente dal musicista John Davis e pubblicate su CD.)
Per parte loro,
gli artisti savant utilizzano una varietà di mezzi espressivi, ma in genere
tendono a preferire il disegno e la scultura. Alonzo Clemons, per esempio, è
capace di modellare in meno di 20 minuti una replica perfetta di un animale
visto fuggevolmente alla televisione; la sua figurina In cera risulta
invariabilmente corretta in tutti i dettagli anatomici e perfettamente
proporzionata.
I savant della
matematica fanno calcoli con incredibile rapidità e spesso hanno una
particolare sensibilità per i numeri primi. Stranamente, la capacità di calcolo
calendariale mostrata da Peek non si limita a questa categoria di savant, ma
sembra coesistere con molte abilità differenti.
Parecchie
altre capacità appaiono meno di frequente. Un raro tipo di savant può avere
notevoli abilità linguistiche, nel senso che sa memorizzare molte lingue,
pur non essendo in grado di comprenderle. Altri caratteri insoliti includono
una sensibilità olfattiva, tattile e visiva fuori dal comune; conoscenze
eccezionali in campi come la storia, la neurofisiologia, la statistica o la
navigazione; e una straordinaria abilità spaziale. Per esempio, una
savant musicale cieca, di nome Ellen, sa dirigersi in un bosco fitto o in un
altro luogo non familiare senza urtare alcun aggetto. Ellen riesce anche a
valutare perfettamente il passare del tempo benché non possieda un orologio,
neppure uno con il quadrante in Braille. Questa singolare capacità si
manifestò un giorno in cui sua madre le fece ascoltare la «signora del segnale
orario» al telefono. Dopo aver sentito per breve tempo la voce registrata
intonare minuti e secondi, Ellen, a quanto pare, mise in moto una sorta di
orologio interno. Da allora, è capace di dire che ora è con la massima
precisione, in qualunque stagione dell'anno.
Una
notevole memoria
Le capacità dei
savant sono sempre associate a una notevole memoria; questa è profonda,
focalizzata e basata sulla recitazione abituale, ma non comporta la
comprensione di ciò che viene detto. Alcuni dei primi osservatori la defînirono
«memoria
senza riferimenti»; Down stesso utilizzò il termine «adesione verbale»
per caratterizzarla. Uno dei suoi pazienti era un ragazzo che aveva letto i sei
volumi della “Storia della decadenza e caduta dell’impero romano” di Edward
Gibbon, e sapeva recitarli parola per parola, ma non ne comprendeva affatto il
significato. Sebbene
abbiano in comune molti talenti, fra cui la memoria, i savant variano
enormemente nel livello di abilità. Taluni hanno una fissazione, e una discreta
abilità, nel memorizzare statistiche sportive e numeri di targa. I savant di
talento possiedono doti musicali o artistiche di gran lunga superiori a quanto
ci si aspetterebbe da persone con i loro handicap. E i rarissimi savant prodigio
hanno capacità tali che risulterebbero sorprendenti anche in individui privi
di deficit. Per dare un ordine di grandezza, oggi in tutto il mondo vi sono
probabilmente meno di 50 savant prodigio.
Quali che siano i loro talenti, i savant di solito li conservano per
tutta la vita. Grazie all'uso continua, le loro abilità si mantengono e qualche
volta addirittura migliorano. E, in quasi tutti i casi, l'acquisizione di
capacità linguistiche, di socializzazione o legate alla vita quotidiana non
pregiudica queste straordinarie abilità; anzi, il loro talento qualche volta
aiuta i savant a stabilire una routine o un modo di vita normali
L'importanza dell'emisfero sinistro
Sebbene oggi
gli specialisti siano in grado di caratterizzare meglio i talenti dei savant,
non vi è alcuna teoria generale che possa descrivere esattamente come e perché
essi possiedano queste abilità. La spiegazione più appropriata sembra essere
quella secondo cui una lesione dell'emisfero cerebrale sinistro indurrebbe
quello destro a compensare il deficit. I dati a favore di questa ipotesi si
stanno accumulando da diversi decenni. Nel 1975 uno studio
pneumoencefalografico evidenziò danni dell'emisfero sinistro in 15 su
17 pazienti autistici; quattro di loro erano savant. (La pneumoencefalografia
era una dolorosa tecnica per l'ottenimento di immagini cerebrali - oggi non più
usata - nella quale si iniettava aria nel liduido cerebra-spinale del paziente
e si eseguiva una radiografia del cervello per vedere dove migrava l'aria
iniettata.) Uno studio eloquente pubblicato da T. L. Brink nel 1980 diede
ulteriore credibilità all'idea che le alterazioni dell'emisfero sinistro
fossero importanti nella sindrome del savant. Brink, uno psicologo del Crafton
Hills College in California, descrisse un bambino normale di nove anni
che era diventato muto, sordo ed emiplegico sul lato destro a causa di un danno
da proiettile all'emisfero sinistro. Dopo questo fatto, cominciò a manifestare insolite abilità
meccaniche: era in grado di riparare biciclette con un complesso sistema di
rapporti e di congegnare piccole invenzioni.
Matura
prima il destro poi il sinistro
Anche le
ricerche di Bernard Rimland dell'Autism Research lnstitute di San Diego
confermano questa idea. Rimland gestisce la maggiore base di dati al mondo
sulle persone affette da autismo; possiede informazioni su oltre 34.000
individui. Egli ha osservato che le capacità da savant che in genere si
manifestano negli autistici sono quelle associate alle funzioni dell'emisfero
destro, mentre le capacità più deficitarie sono associate alle funzioni
dell'emisfero sinistro. Alla fine degli anni ottanta Norman Geschwind e Albert
M. Galaburda della Harvard University proposero una teoria per dar conto
dell'origine di una parte delle lesioni all'emisfero sinistro, nonché del
fatto che i savant sono in gran parte maschi. Nel loro libro Cerebral Lateralization,
i due neurologi osservarono che l'emisfero sinistro del cervello normalmente
completa il proprio sviluppo più tardi di quello destro, ed è quindi soggetto
per un periodo più lungo a influenze prenatali che possono essere dannose. Nel
feto maschile, una di queste influenze nocive può essere rappresentata dal testosterone in circolo,
che è in grado di rallentare la crescita e di pregiudicare la funzionalità dei
neuroni nel vulnerabile emisfero sinistro. Come conseguenza, l'emisfero destro
spesso si trova a compensare, e diventa più grande e più dominante nei maschi.
Tant'è che 1'elevato rapporto fra maschi e femmine non si osserva soltanto
nella sindrome del savant, ma anche in altre forme di disfunzioni del sistema
nervoso centrale, come la dislessia, il ritardo nell'acquisizione del
linguaggio, la balbuzie, 1'ipercinesia e 1'autismo.
Diventare savant. Danni al cervello e doti artistiche
In anni
recenti, si sono ottenuti ulteriori dati che danno conferma all'ipotesi
dell'emisfero sinistro. Nel 1998 Bruce L. Miller dell'Università della
California a San Francisco esaminò cinque pazienti anziani affetti da demenza
fronto-temporale (FTD), una forma di demenza presenile. Costoro, con
1'instaurarsi e il progredire della malattia; avevano sviluppato doti artistiche:
erano diventati capaci di eseguire copie precise di opere d'arte e di dipingere
splendidamente. Coerentemente con quanto si osserva nei savant, la
creatività di questi cinque individui si esprimeva nel campo di competenza
della vista, e non in quello verbale. L'analisi tomografica a emissione
di fotone singolo (SPECT) mostrò che le loro lesioni si concentravano per lo
più nell'emisfero cerebrale sinistro. Miller esaminò sette altri pazienti che
avevano sviluppato doti musicali o artistiche dopo la comparsa della FTD, e
confermò la presenza di danni nell'emisfero sinistro. Miller, Craig Hou della
Washington University e altri hanno poi confrontato queste tomografie con
quelle relative a un bambino autistico di nove anni, che chiameremo D.B.,
dotato di eccezionale talento artistico. Le immagini SPECT di D.B. hanno
rivelato un affusso sanguigno superiore al normale in alcune parti della neocorteccia,
e uno inferiore al normale nel lobo temporale sinistro. (La neocorteccia è
deputata alle funzioni cognitive di alto livello, mentre il lobo temporale è
responsabile di alcuni aspetti della memoria e dell'emotività.) Miller spera
di poter studiare altri artisti savant per vedere se i suoi risultati hanno
applicabilità generale.
I
savant e la memoria procedurale
Ma il fatto che
sia D.B. sia i pazienti anziani afFetti da FTD che hanno manifestato
all'improvviso talenti da savant presentino gli stessi segni patologici è
davvero notevole e fa sperare che sia presto possibile identificare con
esattezza le strutture
neurologiche associate alla sindrome del savant. Sarà presumibilmente
più difficile identificare le cause fisiologiche della memoria prodigiosa dei
savant. Mortimer Mishkin del National Institute of Mental Health ha ipotizzato
il coinvolgimento di diversi circuiti nervosi associati alla memoria, fra cui
un circuito cortico-limbico di alto livello per quella che viene generalmente
definita memoria semantica o cognitiva, e uno cortico-striatale di livello più
basso per il tipo più primitivo di memoria basata sull'abitudine, spesso chiamata
memoria procedurale. La
memoria dei savant sembra essere di quest'ultimo tipo. Gli stessi fattori che provocano
lesioni dell'emisfero sinistro potrebbero intervenire anche nel danneggiare i
circuiti della memoria di alto livello. Come conseguenza, i savant sarebbero
costretti ad affidarsi ai circuiti più primitivi, ma intatti, della memoria
procedurale. Forse le lesioni cerebrali - che siano dovute a fattori ormonali,
a malattie o a incidenti prenatali o successivi - generano in alcuni casi certe capacità
associate all'emisfero destro che sono connesse con la memoria procedurale. È
in queste situazioni che può manifestarsi la sindrome del savant.
La società
dell’emisfero sinistro
La comparsa di
abilità da savant in persone affette da demenza suscita interrogativi sulle potenzialità
nascoste del cervello. Di conseguenza, parecchi studiosi stanno tentando di
portare alla luce duello che è stato chiamato “il piccolo Rain Man in ciascuno
di noi”·. Un gruppo di ricerca ha utilizzato una tecnica di stimolazione
magnetica ripetitiva transcranica (rTMS) in 17 individui normali, 8 uomini e 9
donne. Tracy Morrell della University of South Australia, Robyn L. Young della
Flinders University di Adelaide e Michael C. Ridding della Adelaide University
hanno applicata la stimolazione magnetica alla regione del lobo temporale
sinistra che risultava danneggiata nei pazienti di Miller. In questo studio,
ancora non pubblicato, il gruppo riferisce che solo due partecipanti hanno
evidenziato per breve tempo una serie di capacità duali calcolo calendariale,
abilità artistica e una memoria procedurale potenziata; altri hanno scoperto talenti
disparati, anch'essi manifestatisi solo per poche ore. I ricercatori concludano
che le abilità da savant potrebbero essere presenti solo in una piccola
percentuale della popolazione normale, esattamente come compaiono solo in una
piccola percentuale dei pazienti con deficit. Tuttavia molti esperti ritengono
che esista effettivamente la possibilità di attingere a queste fonti di
capacità da savant. Allan Snyder e John Mitchell del Centre for the Mind di Canberra,
in Australia, sostengono che i processi cerebrali dei savant sono presenti in
ciascuno di noi, ma nascosti dai più raffinati processi cognitivi concettuali.
I savant autistici, a loro parere, «hanno un accesso preferenziale ai livelli
più bassi di informazione, che non sono normalmente disponibili attraverso
1'introspezione».
Anche noi siamo
d'accordo sul fatto che tutti posseggano i circuiti e le vie nervose
indispensabili per le funzioni mentali da savant, ma che essi siano normalmente
poco accessibili, anche perché la nostra società tende a essere basata sull'emisfero sinistro. Capita
tuttavia di percepire in noi stessi aspetti dei savant, quando “arriviamo”
improvvisamente a qualcosa o scopriamo una nuova abilità. Alcune tecniche -
fra cui l'ipnosi, le interviste a soggetti sotto 1'influenza di amobarbital
sodico, un barbiturico che induce rilassamento, e la stimolazione cerebrale
nel corso di interventi neurochirurgici - forniscono indicazioni sul fatto che
nel cervello si trovi allo stato quiescente un enorme serbatoio di memorie.
Anche i sogni possono riportare alla luce queste memorie o «innescare» nuove
capacità.
Savant: finestra sulle intelligenze multiple
Nessun modello
dei processi cerebrali potrà dirsi completo fino a che non avrà spiegato questa
rara condizione. Oggi sono disponibili strumenti per esaminare la struttura e
la funzionalità del cervello, e questi studi possono essere correlati con
dettagliate analisi neuropsicologiche dei savant. Possiamo dunque sperare che i
resoconti aneddotici che hanno caratterizzato nell'ultimo secolo la
letteratura su questo argomento vengano presto sostituiti dal confronto di dati
quantitativi su gruppi di persone normali e con deficit, compresi gli individui
prodigio e i savant. La sindrome del savant rappresenta una singolare finestra
sul cervello per quanto riguarda i rapporti fra intelligenza generale e le
molteplici forme dell'intelligenza. Potrebbe anche aiutare a far luce
sulla plasticità cerebrale e sui meccanismi di compensazione, adattamento e
riparazione nel sistema nervoso centrale: aree di ricerca che sono vitali per
comprendere e curare svariate patologie, dall'ictus alla paralisi e al morbo di Alzheimer.
Ma la sindrome
del savant ha rilevanza anche al di fuori del campo strettamente scientifico.
Si possono trarre molte lezioni da queste persone straordinarie e da chi si
occupa di loro, dalle famiglie ai terapeuti. Una delle più importanti è che i
savant possono manifestare le loro capacità non solo grazie ai circuiti
nervosi, ma anche all'affetto e alla dedizione di coloro che li circondano. La
sindrome del savant potrebbe farci compiere passi fondamentali nella
comprensione sia del cervello sia delle potenzialità umane.
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