Il successo della scuola finlandese
Il
prof. Marco Orsi, che segue il progetto italiano "Senza Zaino",
descrive i punti di forza delle scuole finlandesi, considerate tra le migliori
del mondo. Una sezione di ‘Abitare la Scuola’ commenta queste considerazioni
con una galleria fotografica.
La scuola finlandese - la hall |
Prof. Orsi quali sono i punti di forza della scuola Finlandese?
In
primo luogo la formazione dei docenti: l’ottima preparazione universitaria di
tutti i docenti, dalla primaria alla secondaria, ed il rapporto stretto, il forte interscambio, tra ricerca
universitaria e attività didattica.
Ad
esempio nella città di Jouensuu, che ho visitato, accanto alla facoltà universitaria dove studiano i
futuri docenti sono state costruite una scuola primaria e una secondaria. Qui i docenti che insegnano alla scuola primaria e secondaria
insegnano anche all’università, e gli studenti
universitari vanno nelle scuole a vedere le pratiche didattiche.
Altro
punto di forza è l’attenzione alle nuove tecnologie. Nelle classi che abbiamo visitato c’è sempre una LIM e
ci sono i computer, in tutte le aule sia della primaria che della
secondaria. I computer sono a
La scuola finlandese - Sala Professori |
disposizione anche negli spazi comuni.
Soprattutto nella secondaria i
ragazzi possono accedere in ogni momento ad internet per attività didattiche o
ricreative.
Altro
punto di forza è l’attenzione alle attività
manuali: è una delle cose che più mi hanno colpito. L’utilizzo delle ICT
(Information and
Communication Technology), a tutto campo, sia da parte dei ragazzi che
dei docenti, tutti preparatissimi ad utilizzarle, si unisce ad un grande valore
che viene dato nel curricolo alle attività manuali
e laboratoriali. In tutte le scuole, primarie e secondarie, ci sono i laboratori di falegnameria,
che poi diventano, quando i ragazzi sono più grandi, laboratori del ferro.
Quindi
i ragazzi sono abituati a lavorare con macchinari di una certa complessità come
pialle a spessore, seghe a
nastro, saldatori, ecc. tutti quegli oggetti utilizzati normalmente in
una officina meccanica e in una falegnameria e che da noi sarebbero impensabili
non tanto per ragioni di budget quanto per una visione eccessiva circa le
questioni della sicurezza.
Poi
hanno il laboratorio di taglio
e cucito e il
laboratorio di arti grafiche. E comunque l’importanza data alla
manualità è uno degli aspetti che ho visto più sviluppato anche rispetto agli
altri paesi europei. Sappiamo
La scuola finlandese - Sala Professori 2 |
che l’uso delle mani è uno degli ingredienti per
lo sviluppo dell’intelligenza, anche se questo importante aspetto della
formazione non è messo in rilievo nei tanti rapporti sulla Finlandia. Ma qui, in questa
scuola di eccellenza, che per
tre volte è risultata in cima alla classifica OCSE PISA rispetto a tutte
le scuole del mondo, questo aspetto viene riconosciuto e praticato.
Ai
laboratori di musica
viene dato molto peso, dai 7 ai 16 anni i ragazzi frequentano laboratori di
musica attrezzatissimi, anche nelle scuole più periferiche. Ci sono ad esempio
un numero di chitarre, tastiere, percussioni, strumenti a fiato, sufficiente a
poter far lavorare
tranquillamente 20 - 25 ragazzi. E come sappiamo il curricolo musicale è
uno dei fondamenti dei saperi disciplinari, connesso agli apprendimenti di
discipline come la matematica o la lingua: avere un buon curricolo di musica è centrale in una scuola
di qualità. Infine troviamo molta attenzione alla attività teatrale.
Un
altro elemento significativo è l’attenzione alle piccole scuole periferiche,
situate nei villaggi, nelle foreste, nei laghi, scuole che noi chiameremmo
pluriclassi.
Mentre
in Italia le pluriclassi non sono sostenute, in Finlandia sono supportate da molti finanziamenti
e dotate di tutta la strumentazione possibile perché risultino scuole di
qualità.
Qui
da noi le pluriclassi sono ritenute scuole di secondo livello, si pensa che
l’attività didattica seria si faccia solo nelle scuole a classe unica. Questa
attenzione alle pluriclassi tra l’altro l’ho riscontrata anche nel viaggio che
ho fatto successivamente nella Repubblica Dominicana: si chiamano scuole
multigrado ed hanno dei sostegni ministeriali e dei finanziamenti della
cooperazione internazionale dedicati.
La scuola finlandese - Sala Professori 3 |
L’attenzione alle scuole pluriclassi l’ho trovata quindi sia in un
paese in via di sviluppo, sia in un paese al top della classifica mondiale, e
mi ha colpito molto, perché la scuola in queste realtà periferiche è
fondamentale ed è quindi essenziale che sia di qualità.
Un
altro aspetto caratteristico della Finlandia è
l’autonomia dei ragazzi, che vanno da soli a scuola, e questa autonomia
l’ho riscontrata anche in Repubblica Dominicana, dove è dettata da necessità
economiche. Ad esempio sia in un paese che nell’altro i ragazzi andando a
scuola da soli acquisiscono un’autonomia che i nostri ragazzi non hanno. Per
non dire dei comportamenti a cui sono abituati durante l’attività scolastica.
La scuola finlandese - Sala Professori 4 |
Ci racconti di alcune modalità di fare didattica che ha trovato
più interessanti …
L’attività
didattica è molto scandita: ho assistito a diverse lezioni, sia nella primaria
che nella secondaria e ho visto che generalmente si svolgono in 3 passaggi.
All’inizio
1
l’intervento del docente -
che non dura più di un quarto d’ora - poi
2
il coinvolgimento degli
alunni attraverso un’attività, un
lavoro di gruppo o una presentazione, e infine si passa alla
3
terza fase che è realizzativa
e che può essere di tipo laboratoriale.
Per
esempio ho assistito in una secondaria ad una lezione di fisica: dapprima il professore spiegava l’argomento con una presentazione al
computer, poi ha chiamato un alunno che ha commentato l’argomento utilizzando la LIM, infine la classe si è trasferita
in laboratorio per costruire degli esperimenti
pratici.
La scuola finlandese - Aula informatica |
Nella
scuola elementare, si ripeteva lo stesso schema: spiegazione,
lavoro di gruppo, sintesi. Quando i ragazzi erano impegnati nel lavoro
di gruppo, l’insegnante è andato via dalla classe e ci ha accompagnato a
visitare la scuola. Una volta ritornati gli alunni tranquillamente svolgevano
il loro compito: sono abituati ad essere autonomi e
indipendenti. Il tema della sorveglianza non è
cosi stringente, non è forte come in Italia, sia negli spazi di raccordo
interni all’edificio, sia negli spazi esterni.
Ancora
una volta è importante sviluppare l’autonomia:
non dimentichiamo che le competenze sulle quali oggi insistiamo per il processo
di apprendimento si basano sull’autonomia, non esiste la competenza se non c’è
il soggetto autonomo. Quindi questo sviluppo dell’indipendenza, del saper fare da sé senza
che necessariamente ci sia la presenza costante e vigile del docente è uno
degli ingredienti fondamentali per la riuscita del sistema - Finlandia.
La scuola finlandese - Biblioteca |
Come è ritmato il tempo della scuola?
Il
tempo scuola è diverso dal tempo di lezione: questo è un altro aspetto molto
importante. Mi spiego: in Italia noi abbiamo un sistema molto rigido, la scuola
comincia quando suona la campanella, cioè quando inizia la lezione, quando il
docente entra in classe.
Questo
non avviene in molti paesi scandinavi e anglosassoni, dove la scuola inizia quando i ragazzi arrivano a
scuola. Fuori in giardino o dentro l’edificio, nell’atrio e negli spazi
di raccordo – quindi non in aula – gli alunni trovano ambienti confortevoli e
attrezzati per attività libere, per studiare, giocare o leggere un libro,
parlare con i compagni, suonare la chitarra. Anche gli intervalli tra una
lezione e l’altra vengono utilizzati in questo modo.
Questo
vale anche per i docenti, che se ad esempio
lavorano 25 ore, stanno a scuola per un tempo più consistente.
Nonostante le attività parallele all’insegnamento siano meno che in Italia, i docenti normalmente si recano a scuola prima
e ne escono dopo, perché trovano un ambiente
attrezzato e accogliente, che favorisce le attività di studio e
approfondimento, di relazione con i colleghi e soprattutto con i ragazzi, di
riordino dei materiali.
La scuola finlandese - Atrio centrale su 3 livelli |
L’ambiente didattico che ruolo ha in tutto questo?
La
scuola è una comunità di vita, come direbbe Dewey, dove l’ambiente è fondamentale.
Sono
rimasto colpito da una scuola primaria dove ogni classe era attrezzata con materiali didattici, la LIM,
2 o 3 PC, uno stereo, e una cucina che serve ai ragazzi per fare piccole torte
o per attività pittoriche. Aggregato all’aula c’è uno spazio più piccolo dove
il docente può incontrare 2 o
3 alunni in modo separato per colloqui o attività più individualizzate.
È dotato di vetrate in modo da permettere al docente di vedere
contemporaneamente l’attività che si svolge in classe.
La scuola finlandese - Mensa |
Gli
arredi nelle aule sono di qualità. Si usano generalmente banchi singoli, di varie forme assemblabili. Quello che è davvero
diverso sono gli spazi di
raccordo, che diventano piacevoli
angoli di incontro, attrezzati
con tavoli, divani, con una attenzione alle relazioni fondamentale. La
scuola qui è davvero un luogo di vita.
Qualche osservazione sulla valutazione dei docenti…
Gli
insegnanti vengono
valutati da parte degli alunni attraverso questionari on-line che
costituiscono motivo di studio e riflessione per il dirigente ed il suo staff.
È una cosa che viene fatta con la massima serenità.
La
valutazione del dirigente sui
docenti ha anche un peso sullo stipendio, anche questo è vissuto in modo
sereno.
Quali aspetti e quali modalità possono essere più facilmente
trasferibili per favorire il cambiamento nella scuola italiana?
Quasi
tutto può essere trasferibile, anche se non può essere realizzato un modello
finlandese tout-court.
Ad
esempio sarebbe utile studiare come favorire quella modalità per cui la scuola non inizia con la
lezione, ma quando arrivano gli studenti, attrezzando davvero gli spazi
di raccordo. Un altro punto è insistere molto di più sulle attività musicali e manuali, ad
esempio anche di cucina.
E
infine un altro aspetto fondamentale è insistere sull’autonomia
– come diceva Maria Montessori. Oggi, che si
parla di ‘didattica secondo compiti autentici’, è ancora più importante.
Se
saremo capaci di innescare certi processi e favorire alcuni cambiamenti, tra
qualche anno potremo raggiungere certi obiettivi.
Sei sorprendente, unico, mi turbi la mente e il cuore. Non so più dove seguirti. Mente e Amore. Scrivi su due blog che sono la mia curiosità, la mia vita. Cervello, didattica, casi di vita, i casi più strani e terribilmente veri (mi documento, se non so) ma tu superi tutti, a volte anche la rete. E che dire dell’amore, a volte mi perdo tra film, poesie, sessualità, psicologia, sei un vero casino. Durante l’estate ho sperato che ci potessimo incontrare anche solo per stringerti la mano, ma non è stato possibile. A volte credo sempre che tu non esista, ma ogni volta un particolare, un dettaglio mi fanno ricredere. Hai tolto la foto sul blog della didattica, perché? Ora non ti vedo più e per farlo devo andare nel blog sotto il tuo profilo e cliccare “foto” li ti vedo con due belle ragazze, presumo le tue figlie e la tua amata foresta. Possibile che esiste un uomo così? Dimmi di si, dammi una prova che non sto sognando e che nel terzo millennio si può ancora sognare e non solo vivere per vivere! Rosanna63
RispondiEliminaP.S.
Ci sono una pletora di femmine che affollano i tuoi sostenitori, non invidio nessuna, solo chi ha la fortuna di averti vicino.