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lunedì 10 settembre 2012

William Heard Kilpatrick






William Heard Kilpatrick (1871 – 1965), pedagogista statunitense, collega e  collaboratore di John Dewey, con il quale operò presso Il Teacher’s College della Columbia University a partire dal 1909.  E’ noto in modo particolare per aver ideato e realizzato il “metodo dei progetti”.
Secondo Kilpatrick il sapere deve essere soprattutto invenzione, scoperta. Non ci si può limitare a un “problema stretto del metodo” (come insegnare una disciplina) ma ci si deve  aprire a un “largo problema del metodo”. Il metodo di insegnamento deve infatti anche porsi il problema dei valori in gioco e dei fini da perseguire.  La scelta del metodo di insegnamento ha un valore sociale e  politico (per costruire la società democratica cui Kilpatrick è legato è  necessaria una consapevole azione educativa). Per Kilpatrick l’individuo agisce in funzione di fini: ogni azione intenzionale si concretizza in un “progetto”. Il metodo di insegnamento migliore è di conseguenza un metodo di “progetti”. I progetti  individuati da Kilpatrick sono i seguenti: 

1. progetto del produttore, il cui scopo è produrre qualcosa di pratico e operativo; 

2. progetto del consumatore (progetto con cui si usa qualcosa e se ne gode esteticamente); 
3. progetto di un problema (progetto di tipo intellettuale) il cui proposito è di far luce su qualche difficoltà concettuale; 
4. progetto di apprendimento specifico, il cui proposito è perseguire un qualche tipo di abilità o conoscenza (lettura, scrittura, ecc.). 
Come si vede, la soluzione dei problemi intellettuali, che per Dewey era la priorità,  costituisce qui solo uno degli aspetti del metodo. Kilpatrick, da buon attivista, non rinuncia, come farà invece il cognitivismo didattico e lo strutturalismo, alla presenza di attività pratiche nella scuola. Soprattutto, a differenza di Washburne, egli non separa le conoscenze strumentali dal sapere vitale e progettuale. Ogni attività didattica deve sempre partire dall’interesse e configurarsi come “progetto”.
Come iniziare a lavorare per progetti? Secondo Kilpatrick, ci sono tre cose che l’insegnante potrebbe fare  fin da subito: 
1. trasformare gradualmente il lavoro di classe in un lavoro per progetti; 
2. riservare almeno mezz’ora al giorno al lavoro libero (è il terreno di prova per poi intraprendere progetti che richiedono più tempo); 
3. mantenere alcune attività fuori dal programma. 



John Dewey e William Heard Kilpatrick

 

 Bibliografia


Borghi Lamberto (1953), Il metodo dei progetti. Un capitolo della storia dell’educazione attiva (con testi di W.H.Kilpatrick), La Nuova Italia, Firenze.
Kilpatrick William Heard (1962), I fondamenti del metodo. Conversazioni sui problemi dell’insegnamento, La Nuova Italia, Firenze (tit. orig., Foundations of Method. Informal Talks on Teaching, The Macmillan Company, New York, 1936).
Kilpatrick William Heard, Educazione per una civiltà in cammino, La Nuova Italia, Firenze 1952 (ed. orig. 1932).



Ricerche

William Heard Kilpatrick (White Plains, 20 novembre 1871New York, 13 febbraio 1965) è stato un pedagogista statunitense.
Terminato con successo il percorso scolastico, cominciò la sua carriera come insegnante di matematica presso il Blakely Institute, una scuola che comprendeva sia il livello elementare che secondario. In occasione di un seminario sull'educazione, che frequentò durante l'estate del 1892, ebbe modo di conoscere le teorie dei pedagogisti Friedrich Froebel (1782-1852), ideatore dei “giardini d'infanzia”, e Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827) il quale, criticando la società del suo tempo che aveva deluso 


William Heard Kilpatrick ed Eleanor Roosevelt
  


gli ideali promossi dalla Rivoluzione francese, sviluppò un modello educativo che coglieva “l'innesto strettissimo tra pedagogia e società attraverso la disciplina e il lavoro, ma anche la formazione dell'uomo vista come esercizio della libertà e della partecipazione alla vita collettiva, economica e sociale”; uomo inteso come un'unità di “cuore”, “mente” e “mano”, rispettoso di quegli ideali di libertà e uguaglianza posti a fondamento della “società ideale”. Kilpatrick rimase colpito anche dal suo professore, Otis Ashmore, il quale gli raccontò dell'esperienza fatta in una sua classe presso la Chatham Academy a Savannah: gli studenti, stimolati nell'interesse, erano stati in grado di studiare da soli senza la sua supervisione. L'esempio di Ashmore, come Kilpatrick dichiarò in seguito, fu all'origine del suo articolo sul Metodo dei Progetti, che scrisse nel 1918 e lo rese famoso.
L'incontro decisivo fu però quello con John Dewey (1859-1952), grande pedagogista attivista del novecento, che nel 1904 lasciò Chicago per insegnare presso il Teachers College della Columbia University (T.C.C.U.), dove Kilpatrick, nel frattempo, si era iscritto come studente nel 1907. Kilpatrick frequentò tutti i corsi tenuti da Dewey e decise di fare della Filosofia dell'Educazione la sua specialità. Nel 1908 Kilpatrick scrisse nel suo diario: “Il professor Dewey ha veramente fatto la differenza nel mio pensiero” e Dewey, a sua volta, scrisse di William: “È il miglior allievo che io abbia mai avuto”. Tra i due nascerà poi una lunga collaborazione, che durerà fino alla morte di Dewey.



William Heard Kilpatrick in Cina



Kilpatrick spese il resto della sua carriera professionale presso il T.C.C.U. guadagnandosi addirittura il titolo di “Million Dollar Professor”, per via del generoso incasso procurato all'università dal grande afflusso di studenti che vi si iscrivevano per partecipare alle sue apprezzatissime lezioni “attive”. Ebbe modo, tuttavia, di portare il suo contributo anche in molte altre università degli Stati Uniti (tra cui Knoxville, Kentucky, North Carolina, Minnesota) e di viaggiare in tutto il mondo per confrontarsi con importanti educatori in Italia, Svizzera, Francia, Europa e Asia.
Dopo una vita lunga, ricca di meriti e riconoscimenti, morì all'età di 93 anni il 13 febbraio del 1965.

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