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domenica 3 giugno 2012

LA BIMODALITA'


“METODOLOGIA DELL’ INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA”


1. INTRODUZIONE
Il nuovo concetto di “telematica”, il quale è entrato nelle loro vite, significa lo scambio delle informazioni da lontano. Per l’ apprendimento, questo significa molti cambi importantissimi, perchè c’ è un’ innovazione tecnologica. Si dice che l’ insegnante sia una specie in via di estinzione, perchè presto al suo posto opererà un tecnico informatico, un esperto di centri self-access. Semmai il contrario: c’ è sempre più bisogno di una figura nuova di insegnante in grado di assumere e riassumere in sè ruoli e competenze nuovi.
Secondo Porcelli e Dolci: “le nuove forme di insegnamento – apprendimento e l’ impiego delle tecnologie hanno un impatto anche sul ruolo dell’ insegnante, che non risulta sminuito o addirittura eliminato come alcuni paventano, ma al contrario investito e arricchito di nuove competenze”.

1.1 UN NUOVO CONCETTO DI ALFABETIZZAZIONE
In campo tecnico-scientifico è sempre più viva l’esigenza di imparare più cose, più rapidamente, con maggiore compressione dei fenomeni, e continuare su queste linee praticamente per tutta la vita. Un dirigente di una grossa industria produttrice di Hardware diceva che “Le nuove tecnologie sono il ponte che conduce alla scuola del domani”. Poiché il compito della scuola è sempre stato quello di formare gli studenti come persone e cittadini ed ogni epoca pone nuove sfide a tutte le istituzioni scolastiche, per vincere le sfide di oggi l’iterazione fra scuola e nuove tecnologie è indispensabile anche perché queste ultime fanno sempre più parte della vita quotidiana, del mondo, del lavoro e dell’apprendimento.
L’ alfabetizzazione in Internet richiede nuove forme di pensiero e ragionamento critico. Questa capacità di aggiornamento, molto spesso di autoaggiornamento, fa parte dei principi di base dell’ alfabetizzazione in Internet e si sposa con i concetti di autonomia del discente.
È vero che l’apprendimento sia parte della formazione. Al contatto con le nuove tecnologie si crea la necessità di impossessarsi di un linguaggio, di un codice adeguato. In altre parole si deve conoscere gli strumenti necessari per un’ efficace navigazione.

1.2 IL PROFILO DELLO STUDENTE
Un principio psicodidattico ormai comunemente accettato e condiviso: Se non si è motivati, se il processo didattico non genera piacere, non vi è apprendimento.
Le motivazioni che spingono migliaia di persone ogni anno ad imparare l’ italiano non hanno una matrice comune. Per i discendenti dell’ italiano all’ estero è la curiosità di conoscere meglio una cultura e una lingua affascinanti. La maggioranza vuole avvicinare la lingua, perchè le piace la cultura, la storia o la musica.
Da un recente studio del CNEL2 le motivazioni che spingono gli stranieri (che sono oltre il 60%) e i discendenti degli emigrati italiani all’ estero a studiare l’ italiano vanno dalla cultura generale, al turismo, dallo studio, al lavoro e alle relazioni umane.
In generale, si può affermare che la motivazione di chi si avvicina all’ italiano è solitamente molto alta.
Lo studente oggi riceve migliaia di stimoli ogni giorno: dalla televisione, dai video-giochi, dalla scuola, dall’ Internet. È necessario, quindi, che la lezione cambi. Il metodo tradizionale di apprendere non gli basta, perchè si annoia facilmente. Vuole più immagini e un metodo più drastico e interattivo.
Molti insegnanti che hanno sperimentato l’ uso delle nuove tecnologie dicono che esse generano una forte motivazione negli studenti, almeno in questa fase della storia dell’ umanità. L’ uso delle nuove tecnologie:
Ø • aumenta la motivazione, come si vede dall’ intensità e dalla durata del contatto dello studente con la macchina;
Ø • facilita l’ apprendimento attivo ed esperienziale, per i contesti concreti e le opportunità di ristrutturazione della conoscenza che introduce;
Ø • attua un approccio centrato sul discente, grazie all’ interattività e dunque alla possibilità di scelta;
Ø • promuove l’ individualizzazione, in particolare il rispetto degli stili e dei ritmi personali di apprendimento, attraverso la varietà e la flessibilità delle proposte;
Ø • e, in definitiva, realizza un apprendimento più efficiente e produttivo.
Tuttavia, allo stato attuale non possiamo dire definitivamente che le nuove tecnologie e, in particolare, Internet sono di per sè un elemento positivo per la didattica; è quindi preferibile affrontare il problema mettendo in risalto tanto gli aspetti positivi quanto quelli negativi.

1.3 IL PROFILO DELL’ INSEGNANTE
C’è sempre più bisogno di una figura nuova di insegnante in grado di assumere e riassumere in sè ruoli e competenze nuovi. L’ apprendimento a scuola va sostituito con il compiuter con buona pace dell’ insegnante. Per i nostri ragazzi il computer potrebbe definirsi come un compagno di scuola capace di aiutarli a scoprire il mondo. Così, l’insegnante ha il ruolo fondamentale di aiutare i ragazzi a comprendere laddove il computer è essenziale per raccogliere, schematizzare, creare e distribuire le informazioni. Le responsabilità degli insegnanti e l’importanza del loro ruolo diventano decisive quando i computer sono collegati in rete.
La funzione primaria è la comunicazione. Così, per apprendere la lingua occorre utilizzarla in attività basate sulla comunicazione. L’ insegnante quindi deve conoscere perfettamente la lingua che insegna, deve essere un ottimo tecnico in grado di somministrare agli studenti gli stimoli necessari attraverso strumenti quali il registratore o il laboratorio linguistico. L’ ottima conoscenza della lingua, ma anche della cultura, è quanto si richiede all’ insegnante nell’ approccio comunicativo.
In questo senso l’insegnante è un esperto che accetta e promuove la possibilità di avvicinare la verità insieme agli apprendenti. Così si diventa un facilitatore del processo comunicativo che si attiva tra gli allievi della classe e i materiali didattici. L’insegnante stesso è poi parte del processo comunicativo, della vita della classe. Altro ruolo determinante è la costante attenzione all’ analisi dei bisogni degli studenti e l’ atteggiamento psicologico da cui deriva la relazione che si instaura con la classe. Si può capire facilmente che l’ atmosfera della classe deve risultare distesa, amichevole e motivante.
In un contesto basato sulle nuove tecnologie e su Internet il ruolo nuovo dell’ insegnante assume tratti ancora più complessi: le conoscenze tecniche che erano necessarie per l’ utilizzo del laboratorio o del videoregistratore si riciclano e approfondiscono per poter utilizzare strumenti informatici.
Però, nessuno pensa di buttar via docenti e libri : le lezioni con le nuove tecnologie non possono sostituire totalmente la lezione dal vivo e il testo scritto, nè in termini quantitativi, nè in termini qualitativi (la maggior parte del sapere tradizionale è depositata su carta). Qualità ed efficacia della didattica rimangono fondate sulla qualità e sull’impegno dei docenti, degli allievi e delle strutture a loro disposizione.
Molto brevemente l’ insegnante è colui che
Ø studia il progetto educativo a cui deve rispondere (il programma, sillabo, ecc.) analizza i bisogni dei singoli studenti
Ø verifica i percorsi da mettere in atto per un apprendimento linguistico e culturale, ma anche in relazione alle strategie d’ apprendimento
Ø pianifica e organizza la lezione in funzione del processo di apprendimento
Ø gestisce i tempi, i modi e gli scopi del percorso
Ø guida gli apprendenti alla scoperta del percorso didattico
Ø gestisce l’ organizzazione del lavoro di gruppo
Ø agisce quale punto di riferimento per le informazioni necessarie a procedere nella lezione o attività; è una sorta di consultore; è un tutor
Ø facilita l’ esperienza nel tentativo di far raggiungere i necessari obiettivi didattici, compressi quelli legati all’ autonomia del discente
Ø monitorizza il percorso, fornendo l’ appoggio necessario per giungere agli obiettivi prefissati
Ø fornisce appoggio psicologico per abbassare l’ ansia e i filtri affettivi
Ø fornisce supporto tecnico per non lasciare lo studente ‘in balia’ della macchina
Ø agisce per mantenere alta la motivazione
Ø corregge, dove lo ritiene importante, eventuali errori
Ø interviene o si defila a seconda delle necessità didattiche
Ø verifica e valuta il percorso formativo
Ø predispone interventi di recupero
Ø orienta gli studenti




2. LA PARTE TEORICA   2.1 LA BIMODALITÀ
Nella classe succede e si ripete ogni giorno lo stesso fenomeno. La lingua va insegnata con metodologie tradizionali: molta grammatica, memorizzazione di liste di lessico, una concezione del discente, del docente e della classe di tipo strutturalista. Succede in tutte le classi, magari è capitato a voi stessi. Tuttavia, quando si va in Italia, si può imparare la lingua assai più velocemente ed efficientemente. La grammatica “va a posto” da sola, non si eccede nel suo studio.
La neurolinguistica può aiutare a interpretare il nostro “caso”. Una delle teorie principali è la teoria della bimodalità3, secondo la quale la lingua attiva sia l’ emisfero sinistro del cervello sia quello destro che operano attraverso modalità diverse.
Caratteristiche generali della modalità sinistra e destra

Tratti Modalità Sinistra
Tratti Modalità Destra
Linguaggio
Comprensione del linguaggio
metaforico
Memoria verbale
Percezione visiva
Significato denotativo (indicare)
Memoria visiva
Attività intellettuali
Attività intuitive
Pensiero convergente
Pensiero divergente
Astrazione
Concretizzazione
Analisi
Sintesi


Caratteristiche verbali della modalità sinistra e destra

Caratteristiche verbali Modalità Sx
Caratteristiche verbali Modalità dx
Fonologia, Morfologia e Sintassi
Struttura prosodica (prosodia: accentuazione della parola)

Relazioni formali tra le parti di una frase
Intento espressivo della frase
(dichiarazione, comando ecc.)
Significato letterale
Significato metaforico
Varianti stilistiche
Umorismo verbale


Caratteristiche modali che si esprimono nei comportamenti:

Individuo predisposto verso la M/SX
Individuo predisposto verso la M/DX
È più propenso a comunicare
verbalmente.
È meno propenso a parlare correttamente e più propenso ad usare
la comunicazione corporea (gesto,
espressioni del viso, ecc.)
Ha un repertorio lessicale variato e
ricco.
Ha un repertorio lessicale scarso.
Riconosce facilmente le discriminazioni
fonetiche.
Trova difficile discriminare i suoni verbali.
Ha un controllo limitato degli elementi
prosodici del linguaggio.
Ha un controllo elevato degli elementi
prosodici.  (Modulazione della voce)
Riconosce difficilmente i dettagli nelle
figure incomplete.
Riesce facilmente a completare una
figura incompleta nei suoi dettagli.
Ha maggior capacità di decifrare un
input verbale.
Ha maggior capacità di decifrare un
imput visivo.
Ha maggior capacità di memorizzare
nozioni grammaticali astratte.
Ha maggior capacità di memorizzare
concetti anzichè strutture grammaticali.
Preferisce compiti logici.
Preferisce compiti intuitivi.


L’ educazione oggi è concentrata all’ apprendimento di tipo M/SN. Gli studenti di M/DS trovano difficoltà ad imparare, le cosidette “difficoltà di apprendimento”. Come insegnanti, dovremmo risolvere questo problema e le nuove tecnologie ci offrono il modo di farlo.

2.2. INTERNET E LA GLOTTODIDATTICA
Nell’ insegnamento delle lingue è mutato il rapporto fra il discente e il docente. L’ allievo acquista un posto centrale, è il protagonista dell’ azione didattica, tutto si realizza con lui, da lui e per lui. Tuttavia si cambia nello stesso tempo l’ apprendimento. Il modello dell’ insegnamento ex cathedra no funziona più, perchè il docente non è il magistero del passato, ma diventa una figura che osserva, segue, consiglia e incoraggia gli studenti, i quali sono ormai liberati dalle ansie e dai complessi e accetano l’aiuto ed i consigli discreti dell’ insegnante.
Con le nuove tecnologie l’apprendimento della lingua straniera è tanto più efficace quanto più è legato alle motivazioni profondi e agli interessi degli allievi.
Naturalmente, questi elementi psicologici sono legati strettamente alle attitudini, consapevolezza, personalità e necessità degli studenti che l’ insegnamento con le nuove tecnologie prende in considerazione.
Il ruolo centrale dello studente e la sua necessità di percorrere strade per migliorare le conoscenze, permettono la creazione di una autonomia critica, dello sviluppo di valori legati alla collaborazione e delle abilità tecniche nell’ uso delle nuove tecnologie. La sua autonomia è frutto di un processo d’ insegnamento vero e proprio e l’ insegnante deve agire in questo ambito. Dobbiamo notare che per giungere l’ autonomia è indispensabile il contributo dell’ insegnante che innesca il processo d’ apprendimento ma anche mette i filtri, i blocchi affettivi. Si deve percepire che lo studente abbia fiducia in se stesso, non abbia paura di sbagliare, si senta a proprio agio nel rapporto con i compagni e con il docente, non viva la classe con ansia.
L’ autonomia di apprendimento risponde inoltre ad un’ altra necessità, alla ‘costruzione’ di individui e di cittadini critici in grado di cogliere, comprendere e condividere le scelte e i valori che la società offre.
Un altro aspetto caratteristico di Internet è che il messaggio e tutte le informazioni disponibili compongono il materiale autentico, il materiale vero e proprio per generare l’ acquisizione della lingua. Tutti i sensi vengono allertati, come in condizioni reali. Da esso, deriva un corretto dialogo educativo e molto formativo. Con il computer l’ apprendimento assume elementi cooperativi o collaborativi attraverso il lavoro di gruppo, il quale è basato sul rispetto reciproco dei membri del gruppo, sulla consapevolezza che il gruppo si basa sulle parti di lavoro affidate ad ogni membro e che ognuno è vincolato agli altri da un rapporto di interdipedenza.
Si capisce che la sinergia produce più motivazioni mentre i membri interagiscono con altri in modo reciproco, e quindi imparano dagli altri. Inoltre, la collaborazione migliora l’ autostima perchè gli studenti sono ormai rispettati e importano agli altri. È vero che l’ aumento del loro livello di competenza sociale conduce al miglioramento della loro abilità di lavorare assieme.

3. LA PARTE PRATICA 3.1 GLI STRUMENTI
3.1.1 CD-ROM
Ci sono centinaia di titoli di cd-rom, la maggioranza dei quali sono multilinguali. Tutti coprono uno spettro grande di oggetti conoscitivi, come sono, per esempio, la lingua, la matematica, la fisica, la storia, la geografia, la chimica e tanti altri.
Nel caso nostro, ci siamo interessati come essi possono aiutare nell’ insegnamento della lingua, dunque la nostra presentazione ci si sarà proprio incentrata.
Il loro contributo nell’insegnamento è sostanziale perchè si tratta di applicare il principio :
SENTIRE È DIMENTICARE, VEDERE È RICORDARE, FARE È CAPIRE.
Un grosso aiuto viene dalla tecnologia: permette allo studente il “IL FARE” guidando l’esplorazione della materia (con la navigazione a ipertesto), permettendogli di ‘fare esperimenti’ con la tecnica dei lavoratori virtuali. Questi esperimenti sono disponibili sempre, ovunque, ripetibili quante volte si vuole a costi nulli e senza fare danni.
Di solito, il CD-ROM comprende una storia, simpatica e vicina agli interessi degli alunni, invitandoli nello stesso momento ad aiutare il protagonista sciogliendo esercizi e problemi. Ci sono inoltre attività interattive, le quali permettono una partecipazione più attiva, immediata e spontanea. Si deve notare che il rinforzo dei ragazzi è un fattore importante. Del resto il motivo audiovisivo che offre il CD-ROM conduce ad una profonda comprensione delle strutture linguistiche.

3.1.2 DVD-ROM
Un altro modo con cui possiamo sfruttare il computer a favore dell’ alunno, è con i film stranieri in forma di dvd. Si tratta di un metodo molto efficace, specialmente ai livelli superiori.
L’ insegnante mette gli studenti a vedere un film straniero con dei sottotitoli italiani. L’ alunno, certo, non dà retta alla lingua straniera, invece cerca di capire cosa succede. L’ utilità in questo modo si trova nel fatto che gli alunni prestano attenzione agli elementi culturali del paese che presenta il film.
Dopo alcuni giorni, l’ insegnante propina agli studenti lo stesso film. Questa volta i sottotitoli sono in inglese. Avendo capito cosa è successo, l’ alunno presta attenzione alla lingua. Così migliora la sua pronuncia, impara molte parole nuove e il contatto visivo con le parole lo aiuta migliorare la propria ortografia.
Come ultimo, l’ insegnante mette gli studenti a vedere lo stesso film dopo alcuni giorni, però questa volta non ci sono sottotitoli. L’ alunno può capire allora una grande percentuale di ciò che dicono i protagonisti. Migliora la sua comprensione della sua capacità uditiva e può usare un numero maggiore di parole ed espressioni.

3.1.3 DIZIONARI ELETTRONICI
Nel commercio ci sono dizionari italo-inglesi e anglo-italiani, ma anche italo-italiani, che offrono moltissime possibilità. Dobbiamo notare che questi dizionari elettronici sono più interessanti e qualificati che i libri, perchè tranne delle parole, offrono una gamma di espressioni, proverbi, locuzioni, e così via. Lo studente, mentre cerca una parola, è in grado di vedere l’ambito in cui si trova la parola, le preposizioni che la accompagnono, alcuni detti nei quali si fa parte, ecc. È un aiuto grandissimo per lui.
Parlando più specificatamente, ci sono due tipi di dizionari che si può utilizzare all’insegnamento. Il dizionario italiano – inglese – italiano e il dizionario italiano – italiano. Un dizionario monolingue è questo delle edizioni ZANICHELLI. Esso non solo offre interpretazioni di una parola italiana, ma anche dà un grande numero di sinonimi, antonimi, locuzioni, proverbi, espressioni e offre anche la possibilità di trovare una parola se si inserisce un anagramma.
Tutti e due i tipi che si presentano sono utilissimi per l’ alunno che studia l’ italiano. La ricerca su un dizionario grande è diventata ormai noiosa, sia perchè il libro è pesante e grandissimo, sia perchè alcune volte non si trova la parola necessaria. Il dizionario elettronico è più amichevole, pratico e facile da usare.
Offre anche il gran vantaggio di aggiungere nuove parole. Così lo studente “crea” il proprio dizionario, avendo così una relazione interattiva con il vocabolario italiano.

3.1.4 POWERPOINT
Prima di parlare delle presentazioni con il programma PowerPoint, credo che sia utile parlare un po’ dell’ importanza dell’ immagine. Si conosce già che l’ immagine è il protagonista nella nostra epoca. La televisione è l’ amico più fedele dell’ alunno a causa della sua combinazione di immagine e suono. Dovremmo sfruttare, dunque, il vantaggio che ci offre il computer e attrarre l’ interesse dell’ alunno a esso avendo così risultati buonissimi.
Quando si fa una presentazione attraverso il programma PowerPoint combina un’ immagine (per esempio, il colore rosso) con la parola corrispondente (“ROSSO”). Questo modo di presentare qualche tema (qui i colori) fa impressione agli alunni, ed è più facile ricordarsi le nuove parole. Più dettagli e presentazioni come modello si può trovare nella web-pagina www.geocities.com/italikes_spoudes/nt_ekpaideusi.

3.1.5 LE PAGINE WEB
Le pagine web sono la risorsa più utilizzata e più manipolabile a fini didattici. Ai nostri tempi la preparazione di una pagina è diventato un fatto di scarsa rilevanza tecnica, anche per gli utilizzatori poco esperti. I loro contenuti possono essere le piu varie: documenti sonori, video, immagini, links intertestuali a altre pagine, ecc.
Una o più pagine web compongono un sito. Gli elementi che le caratteriscono sono:
a) l’ inizio con il protocollo http:// (però non è sempre necessario),
b) dove si trova il sito (per esempio www.),
c) il nome del dominio,
d) il tipo di sito (come, per esempio, .com = commerciali , .edu = legati all’ istruzione , .it = per l’Italia, e così via.)
È possibile anche l’ uso di una combinazione di essi, a causa dell’ aumento dei siti in Internet.
Le pagine web offrono materiale autentico , aggiornato e motivante. Il modo in cui sono costruite permettono la crescita della creatività degli studenti. Cioè, la combinazione fra vari strumenti delle nuove tecnologie crea situazioni comunicative ed interattive, e si evita un uso troppo tradizionale del materiale che si sceglie in Internet.
Quando l’ insegnante naviga in rete e trova un sito didatticamente interessante, ne scarica una o più pagine, le stampa e distribuisce il materiale in classe con il fine di lavorarci su insieme in classe.

3.1.6 LA POSTA ELETTRONICA
Un buon metodo per aiutare gli studenti alla scrittura, è con gli e-mails. É semplice ed efficiente. Prima di tutto, dobbiamo trovare bambini della stessa età con i nostri alunni, i quali sono italiani oppure studiano l’ italiano come lingua straniera. La corrispondenza tradizionale è più noiosa per il ragazzo, perchè aspetta molto la risposta. Invece, l’ e-mail è rapido; la risposta arriva lo stesso giorno.
Lo studente, attraverso questo metodo, usa la lingua viva per comunicare, usa il dizionario, impara nuove parole ed espressioni, e può scrivere ogni volta meglio. Ciò che è molto importante è che usa la lingua come essa si usa in ogni circostanza e non come la userebbe in situazioni ideali.

3.1.7 LE CHAT
Che cosa significa ‘CHAT’ ? È il verbo inglese «chiacchierare», cioè comunicare in diretta, in maniera simultanea. Gli allievi possono partecipare a vere conversazioni dal vivo con altri utenti in quel momento collegati allo stesso sito. Le chat promuovono forme di comunicazione in lingua che possono contribuire al processo di apprendimento.

3.1.8 I FORUM
I forum e i gruppi di discussione sono strumenti simili alle chat con la differenza che in questo caso gli iscritti non ricevono direttamente i contributi degli altri, ma devono aprire il sito che ospita il forum e che tiene in archivio i messaggi inviati. Per rispondere al forum bisogna poco tempo ed è più pratico per la lezione. Lo studente legge il messaggio in cui è interessato e poi risponde in poche linee. Un esempio di forum si trova nel sito del Corriere della Sera ed è gestito da Beppe Severgnini (http://ricerca.corriere.it/solferino/main_sever.shtml).

3.2 UTILIZZO DELL’ INTERNET IN CLASSE
La preparazione delle attività in Internet può richiedere tempo e deve essere oggetto di riflessione da parte dell’ insegnante. Dopo un attenta analisi dei bisogni degli apprendenti, una valutazione del programma entro cui inserire le attività, la preparazione delle unità didattiche e delle lezioni, il docente porterebbe a considerare tempi e modi per un’ espansione del proprio programma attraverso Internet. Dovrà cercare di calcolare quanto tempo dedicare in classe ed eventualmente quanto tempo di lavoro extrascolastico richiedere per terminare l’ attività.
I punti centrali su cui si dovrebbero focalizzare le attività sono :
gli obiettivi che rispondono ai bisogni comunicativi degli studenti
gli approcci flessibili al compito, offrendo diversi percorsi, media, modi di
partecipazione, procedure
la richiesta di un input da parte di tutti gli studenti in quanto a conoscenze,
abilità e partecipazione
di permettere diverse soluzioni a seconda delle abilità e delle strategie
impiegate dagli studenti
il coinvolgimento degli studenti nell’ espressione dei loro atteggiamenti e dei
loro sentimenti
di essere stimolanti
di promuovere strategie di apprendimento per identificare e risolvere i
problemi
di assicurare efficienza economia e ritorno degli investimenti



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