“METODOLOGIA DELL’ INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA”
1. INTRODUZIONE
Il nuovo concetto di “telematica”, il quale è entrato nelle loro vite,
significa lo scambio delle informazioni da lontano. Per l’ apprendimento,
questo significa molti cambi importantissimi, perchè c’ è un’ innovazione
tecnologica. Si dice che l’ insegnante sia una specie in via di estinzione,
perchè presto al suo posto opererà un tecnico informatico, un esperto di centri
self-access. Semmai il contrario: c’ è sempre più bisogno di una figura nuova
di insegnante in grado di assumere e riassumere in sè ruoli e competenze nuovi.
Secondo Porcelli e Dolci: “le nuove forme di insegnamento – apprendimento e
l’ impiego delle tecnologie hanno un impatto anche sul ruolo dell’ insegnante,
che non risulta sminuito o addirittura eliminato come alcuni paventano, ma al
contrario investito e arricchito di nuove competenze”.
1.1 UN NUOVO CONCETTO DI ALFABETIZZAZIONE
In campo tecnico-scientifico è sempre più viva l’esigenza di imparare più
cose, più rapidamente, con maggiore compressione dei fenomeni, e continuare su
queste linee praticamente per tutta la vita. Un dirigente di una grossa
industria produttrice di Hardware diceva che “Le nuove tecnologie sono il ponte
che conduce alla scuola del domani”. Poiché il compito della scuola è sempre
stato quello di formare gli studenti come persone e cittadini ed ogni epoca
pone nuove sfide a tutte le istituzioni scolastiche, per vincere le sfide di
oggi l’iterazione fra scuola e nuove tecnologie è indispensabile anche perché
queste ultime fanno sempre più parte della vita quotidiana, del mondo, del
lavoro e dell’apprendimento.
L’ alfabetizzazione in Internet richiede nuove forme di pensiero e
ragionamento critico. Questa capacità di aggiornamento, molto spesso di
autoaggiornamento, fa parte dei principi di base dell’ alfabetizzazione in
Internet e si sposa con i concetti di autonomia del discente.
È vero che l’apprendimento sia parte della formazione. Al contatto con le
nuove tecnologie si crea la necessità di impossessarsi di un linguaggio, di un
codice adeguato. In altre parole si deve conoscere gli strumenti necessari per
un’ efficace navigazione.
1.2 IL PROFILO DELLO STUDENTE
Un principio psicodidattico ormai comunemente accettato e condiviso: Se non
si è motivati, se il processo didattico non genera piacere, non vi è
apprendimento.
Le motivazioni che spingono migliaia di persone ogni anno ad imparare l’
italiano non hanno una matrice comune. Per i discendenti dell’ italiano all’
estero è la curiosità di conoscere meglio una cultura e una lingua affascinanti. La maggioranza vuole
avvicinare la lingua, perchè le piace la cultura, la storia o la musica.
Da un recente studio del CNEL2 le motivazioni che spingono gli stranieri
(che sono oltre il 60%) e i discendenti degli emigrati italiani all’ estero a
studiare l’ italiano vanno dalla cultura generale, al turismo, dallo studio, al
lavoro e alle relazioni umane.
In generale, si può affermare che la motivazione di chi si avvicina all’
italiano è solitamente molto alta.
Lo studente oggi riceve migliaia di stimoli ogni giorno: dalla televisione,
dai video-giochi, dalla scuola, dall’ Internet. È necessario, quindi, che la lezione cambi. Il metodo
tradizionale di apprendere non gli basta, perchè si annoia facilmente. Vuole
più immagini e un metodo più drastico e interattivo.
Molti insegnanti che hanno sperimentato l’ uso delle nuove tecnologie
dicono che esse generano una forte motivazione negli studenti, almeno in questa
fase della storia dell’ umanità. L’ uso delle nuove tecnologie:
Ø •
aumenta la motivazione, come si vede dall’ intensità e dalla durata del
contatto dello studente con la macchina;
Ø •
facilita l’ apprendimento attivo ed esperienziale, per i contesti concreti e le
opportunità di ristrutturazione della conoscenza che introduce;
Ø • attua
un approccio centrato sul discente, grazie all’ interattività e dunque alla
possibilità di scelta;
Ø •
promuove l’ individualizzazione, in particolare il rispetto degli stili e dei
ritmi personali di apprendimento, attraverso la varietà e la flessibilità delle
proposte;
Ø • e, in
definitiva, realizza un apprendimento più efficiente e produttivo.
Tuttavia, allo stato attuale non possiamo dire definitivamente che le nuove
tecnologie e, in particolare, Internet sono di per sè un elemento positivo per
la didattica; è quindi preferibile affrontare il problema mettendo in risalto
tanto gli aspetti positivi quanto quelli negativi.
1.3 IL PROFILO DELL’ INSEGNANTE
C’è sempre più bisogno di una figura nuova di insegnante in grado di
assumere e riassumere in sè ruoli e competenze nuovi. L’ apprendimento a scuola va sostituito con il compiuter con
buona pace dell’ insegnante. Per i nostri ragazzi il computer potrebbe
definirsi come un compagno di scuola capace di aiutarli a scoprire il mondo.
Così, l’insegnante ha il ruolo fondamentale di aiutare i ragazzi a comprendere
laddove il computer è essenziale per raccogliere,
schematizzare, creare e distribuire le informazioni. Le responsabilità
degli insegnanti e l’importanza del loro ruolo diventano decisive quando i
computer sono collegati in rete.
La funzione primaria è la comunicazione. Così, per apprendere la lingua
occorre utilizzarla in attività basate sulla comunicazione. L’ insegnante
quindi deve conoscere perfettamente la lingua che
insegna, deve
essere un ottimo tecnico in grado di somministrare agli studenti gli stimoli
necessari attraverso strumenti quali il registratore o il laboratorio
linguistico. L’ ottima conoscenza della lingua, ma anche della cultura, è
quanto si richiede all’ insegnante nell’ approccio comunicativo.
In questo senso l’insegnante è un esperto
che accetta e promuove la possibilità di avvicinare la verità insieme agli
apprendenti. Così si diventa un facilitatore del processo comunicativo che si attiva tra gli
allievi della classe e i materiali didattici. L’insegnante stesso è poi parte
del processo comunicativo, della vita della classe. Altro ruolo determinante è
la costante attenzione all’ analisi dei bisogni degli studenti e l’
atteggiamento psicologico da cui deriva la relazione che si instaura con la
classe. Si può capire facilmente che l’
atmosfera della classe deve risultare distesa, amichevole e motivante.
In un contesto basato sulle nuove tecnologie e su Internet il ruolo nuovo
dell’ insegnante assume tratti ancora più complessi: le conoscenze tecniche che
erano necessarie per l’ utilizzo del laboratorio o del videoregistratore si
riciclano e approfondiscono per poter utilizzare strumenti informatici.
Però, nessuno pensa di buttar via docenti e libri : le lezioni con le nuove
tecnologie non possono sostituire totalmente la lezione dal vivo e il testo
scritto, nè in termini quantitativi, nè in termini qualitativi (la maggior parte del sapere tradizionale è
depositata su carta). Qualità ed efficacia della didattica rimangono
fondate sulla qualità e sull’impegno dei docenti, degli allievi e delle
strutture a loro disposizione.
Molto brevemente l’ insegnante è colui che
Ø studia il progetto educativo a cui
deve rispondere (il programma, sillabo, ecc.) analizza i bisogni dei singoli
studenti
Ø verifica i percorsi da mettere in
atto per un apprendimento linguistico e culturale, ma anche in relazione alle
strategie d’ apprendimento
Ø pianifica e organizza la lezione in
funzione del processo di apprendimento
Ø gestisce i tempi, i modi e gli scopi
del percorso
Ø guida gli apprendenti alla scoperta
del percorso didattico
Ø gestisce l’ organizzazione del
lavoro di gruppo
Ø agisce quale punto di riferimento
per le informazioni necessarie a procedere nella lezione o attività; è una
sorta di consultore; è un tutor
Ø facilita l’ esperienza nel tentativo
di far raggiungere i necessari obiettivi didattici, compressi quelli legati
all’ autonomia del discente
Ø monitorizza il percorso, fornendo l’
appoggio necessario per giungere agli obiettivi prefissati
Ø fornisce appoggio psicologico per
abbassare l’ ansia e i filtri affettivi
Ø fornisce supporto tecnico per non
lasciare lo studente ‘in balia’ della macchina
Ø agisce per mantenere alta la
motivazione
Ø corregge, dove lo ritiene
importante, eventuali errori
Ø interviene o si defila a seconda
delle necessità didattiche
Ø verifica e valuta il percorso
formativo
Ø predispone interventi di recupero
Ø orienta gli studenti
2. LA PARTE TEORICA 2.1 LA
BIMODALITÀ
Nella classe succede e si ripete ogni giorno lo stesso fenomeno. La lingua
va insegnata con metodologie tradizionali: molta grammatica, memorizzazione di
liste di lessico, una concezione del discente, del docente e della classe di
tipo strutturalista. Succede in tutte le classi, magari è capitato a voi
stessi. Tuttavia, quando si va in Italia, si può imparare la lingua assai più
velocemente ed efficientemente. La grammatica “va a posto” da sola, non si
eccede nel suo studio.
La neurolinguistica può aiutare a interpretare il nostro “caso”. Una delle
teorie principali è la teoria della bimodalità3, secondo la quale la lingua
attiva sia l’ emisfero sinistro del cervello sia quello destro che operano
attraverso modalità diverse.
Caratteristiche generali della modalità
sinistra e destra
Tratti Modalità Sinistra
|
Tratti Modalità Destra
|
Linguaggio
|
Comprensione del linguaggio
metaforico
|
Memoria verbale
|
Percezione visiva
|
Significato denotativo (indicare)
|
Memoria visiva
|
Attività intellettuali
|
Attività intuitive
|
Pensiero convergente
|
Pensiero divergente
|
Astrazione
|
Concretizzazione
|
Analisi
|
Sintesi
|
Caratteristiche verbali della modalità sinistra
e destra
Caratteristiche verbali Modalità Sx
|
Caratteristiche verbali Modalità dx
|
Fonologia, Morfologia e Sintassi
|
Struttura prosodica (prosodia:
accentuazione della parola)
|
Relazioni formali tra le parti di una frase
|
Intento espressivo della frase
(dichiarazione, comando ecc.)
|
Significato letterale
|
Significato metaforico
|
Varianti stilistiche
|
Umorismo verbale
|
Caratteristiche modali che si esprimono nei
comportamenti:
Individuo predisposto verso la M/SX
|
Individuo predisposto verso la M/DX
|
È più propenso a comunicare
verbalmente.
|
È meno propenso a parlare correttamente e più
propenso ad usare
la comunicazione corporea (gesto,
espressioni del viso, ecc.)
|
Ha un repertorio lessicale variato e
ricco.
|
Ha un repertorio lessicale scarso.
|
Riconosce facilmente le discriminazioni
fonetiche.
|
Trova difficile discriminare i suoni verbali.
|
Ha un controllo limitato degli elementi
prosodici del linguaggio.
|
Ha un controllo elevato degli elementi
prosodici. (Modulazione
della voce)
|
Riconosce difficilmente i dettagli nelle
figure incomplete.
|
Riesce facilmente a completare una
figura incompleta nei suoi dettagli.
|
Ha maggior capacità di decifrare un
input verbale.
|
Ha maggior capacità di decifrare un
imput visivo.
|
Ha maggior capacità di memorizzare
nozioni grammaticali astratte.
|
Ha maggior capacità di memorizzare
concetti anzichè strutture grammaticali.
|
Preferisce compiti logici.
|
Preferisce compiti intuitivi.
|
L’ educazione oggi è concentrata all’ apprendimento di tipo M/SN. Gli
studenti di M/DS trovano difficoltà ad imparare, le cosidette “difficoltà di
apprendimento”. Come insegnanti, dovremmo risolvere questo problema e le nuove
tecnologie ci offrono il modo di farlo.
2.2. INTERNET E LA GLOTTODIDATTICA
Nell’ insegnamento delle lingue è mutato il rapporto fra il discente e il
docente. L’ allievo acquista un posto centrale, è il protagonista dell’ azione
didattica, tutto si realizza con lui, da lui e per lui. Tuttavia si cambia
nello stesso tempo l’ apprendimento. Il modello dell’ insegnamento ex cathedra
no funziona più, perchè il docente non
è il magistero del passato, ma diventa una figura che osserva, segue,
consiglia e incoraggia gli studenti,
i quali sono ormai liberati dalle ansie e dai complessi e accetano l’aiuto ed i
consigli discreti dell’ insegnante.
Con le nuove tecnologie l’apprendimento della lingua straniera è tanto più
efficace quanto più è legato alle motivazioni profondi e agli interessi degli
allievi.
Naturalmente, questi elementi psicologici sono legati strettamente alle
attitudini, consapevolezza, personalità e necessità degli studenti che l’
insegnamento con le nuove tecnologie prende in considerazione.
Il ruolo centrale dello studente e la sua necessità di percorrere strade
per migliorare le conoscenze, permettono la creazione di una autonomia critica, dello sviluppo di
valori legati alla collaborazione e delle abilità tecniche nell’ uso delle
nuove tecnologie. La sua autonomia è
frutto di un processo d’ insegnamento vero e proprio e l’ insegnante deve agire
in questo ambito. Dobbiamo notare che per giungere l’ autonomia è
indispensabile il contributo dell’ insegnante che innesca il processo d’
apprendimento ma anche mette i filtri, i blocchi affettivi. Si deve percepire
che lo studente abbia fiducia in se stesso, non abbia paura di sbagliare, si
senta a proprio agio nel rapporto con i compagni e con il docente, non viva la
classe con ansia.
L’ autonomia di apprendimento risponde inoltre ad un’ altra
necessità, alla ‘costruzione’ di
individui e di cittadini critici in grado di cogliere, comprendere e
condividere le scelte e i valori che la società offre.
Un altro aspetto caratteristico di Internet è che il messaggio e tutte le
informazioni disponibili compongono il materiale autentico, il materiale vero e
proprio per generare l’ acquisizione della lingua. Tutti i sensi vengono
allertati, come in condizioni reali. Da esso, deriva un corretto dialogo
educativo e molto formativo. Con il computer l’
apprendimento assume elementi cooperativi o collaborativi attraverso il lavoro
di gruppo, il quale è basato sul rispetto reciproco dei membri del gruppo,
sulla consapevolezza che il gruppo si basa sulle parti di lavoro affidate ad
ogni membro e che ognuno è vincolato agli altri da un rapporto di
interdipedenza.
Si capisce che la sinergia produce più motivazioni mentre i membri
interagiscono con altri in modo reciproco, e quindi imparano dagli altri.
Inoltre, la collaborazione migliora l’ autostima perchè gli studenti sono ormai
rispettati e importano agli altri. È vero che l’ aumento del loro livello di
competenza sociale conduce al miglioramento della loro abilità di lavorare
assieme.
3. LA PARTE PRATICA 3.1 GLI STRUMENTI
3.1.1 CD-ROM
Ci sono centinaia di titoli di cd-rom, la maggioranza dei quali sono
multilinguali. Tutti coprono uno spettro grande di oggetti conoscitivi, come
sono, per esempio, la lingua, la matematica, la fisica, la storia, la
geografia, la chimica e tanti altri.
Nel caso nostro, ci siamo interessati come essi possono aiutare nell’
insegnamento della lingua, dunque la nostra presentazione ci si sarà proprio
incentrata.
Il loro contributo nell’insegnamento è sostanziale perchè si tratta di
applicare il principio :
SENTIRE È DIMENTICARE, VEDERE È RICORDARE, FARE È
CAPIRE.
Un grosso aiuto viene dalla tecnologia: permette allo studente il “IL FARE” guidando l’esplorazione della materia
(con la navigazione a ipertesto), permettendogli di ‘fare
esperimenti’ con la tecnica dei lavoratori virtuali. Questi esperimenti
sono disponibili sempre, ovunque, ripetibili quante volte si vuole a costi
nulli e senza fare danni.
Di solito, il CD-ROM comprende una storia,
simpatica e vicina agli interessi degli alunni, invitandoli nello stesso
momento ad aiutare il protagonista sciogliendo esercizi e problemi. Ci sono
inoltre attività interattive, le quali
permettono una partecipazione più attiva, immediata e spontanea. Si deve notare
che il rinforzo dei ragazzi è un fattore importante. Del resto il motivo
audiovisivo che offre il CD-ROM conduce ad una profonda comprensione delle
strutture linguistiche.
3.1.2 DVD-ROM
Un altro modo con cui possiamo sfruttare il
computer a favore dell’ alunno, è con i film stranieri in forma di dvd.
Si tratta di un metodo molto efficace, specialmente ai livelli superiori.
L’ insegnante mette gli studenti a vedere un film straniero con dei sottotitoli italiani. L’ alunno, certo, non dà
retta alla lingua straniera, invece cerca di capire cosa succede. L’ utilità in
questo modo si trova nel fatto che gli alunni prestano attenzione agli elementi
culturali del paese che presenta il film.
Dopo alcuni giorni, l’ insegnante propina agli studenti lo stesso film.
Questa volta i sottotitoli sono in inglese.
Avendo capito cosa è successo, l’ alunno presta attenzione alla lingua. Così
migliora la sua pronuncia, impara molte parole nuove e il contatto visivo con
le parole lo aiuta migliorare la propria ortografia.
Come ultimo, l’ insegnante mette gli studenti a vedere lo stesso film dopo
alcuni giorni, però questa volta non ci sono
sottotitoli. L’ alunno può capire allora una grande percentuale di
ciò che dicono i protagonisti. Migliora la sua comprensione della sua capacità
uditiva e può usare un numero maggiore di parole ed espressioni.
3.1.3 DIZIONARI ELETTRONICI
Nel commercio ci sono dizionari italo-inglesi e anglo-italiani, ma anche
italo-italiani, che offrono moltissime possibilità. Dobbiamo notare che questi
dizionari elettronici sono più interessanti e qualificati che i libri, perchè
tranne delle parole, offrono una gamma di espressioni, proverbi, locuzioni, e
così via. Lo studente, mentre cerca una parola, è in grado di vedere l’ambito
in cui si trova la parola, le preposizioni che la accompagnono, alcuni detti
nei quali si fa parte, ecc. È un aiuto grandissimo per lui.
Parlando più specificatamente, ci sono due tipi di dizionari che si può
utilizzare all’insegnamento. Il dizionario italiano – inglese – italiano e il
dizionario italiano – italiano. Un dizionario monolingue è questo delle
edizioni ZANICHELLI. Esso non solo offre interpretazioni di una parola
italiana, ma anche dà un grande numero di sinonimi, antonimi, locuzioni,
proverbi, espressioni e offre anche la possibilità di trovare una parola se si
inserisce un anagramma.
Tutti e due i tipi che si presentano sono utilissimi per l’ alunno che
studia l’ italiano. La ricerca su un dizionario grande è diventata ormai
noiosa, sia perchè il libro è pesante e grandissimo, sia perchè alcune volte
non si trova la parola necessaria. Il dizionario elettronico è più amichevole,
pratico e facile da usare.
Offre anche il gran vantaggio di aggiungere nuove
parole. Così lo studente “crea” il proprio dizionario, avendo così una relazione
interattiva con il vocabolario italiano.
3.1.4 POWERPOINT
Prima di parlare delle presentazioni con il programma PowerPoint, credo che
sia utile parlare un po’ dell’ importanza dell’ immagine. Si conosce già che l’
immagine è il protagonista nella nostra epoca. La televisione è l’ amico più
fedele dell’ alunno a causa della sua combinazione di immagine e suono.
Dovremmo sfruttare, dunque, il vantaggio che ci offre il computer e attrarre l’
interesse dell’ alunno a esso avendo così risultati buonissimi.
Quando si fa una presentazione attraverso il programma PowerPoint combina
un’ immagine (per esempio, il colore rosso) con la parola corrispondente
(“ROSSO”). Questo modo di presentare qualche tema (qui i colori) fa impressione
agli alunni, ed è più facile ricordarsi le nuove parole. Più dettagli e
presentazioni come modello si può trovare nella web-pagina www.geocities.com/italikes_spoudes/nt_ekpaideusi.
3.1.5 LE PAGINE WEB
Le pagine web sono la risorsa più utilizzata e più manipolabile a fini
didattici. Ai nostri tempi la preparazione di una pagina è diventato un fatto
di scarsa rilevanza tecnica, anche per gli utilizzatori poco esperti. I loro
contenuti possono essere le piu varie: documenti sonori, video, immagini, links
intertestuali a altre pagine, ecc.
Una o più pagine web compongono un sito. Gli elementi che le caratteriscono
sono:
a) l’ inizio con il protocollo http:// (però non è
sempre necessario),
b) dove si trova il sito (per esempio www.),
c) il nome del dominio,
d) il tipo di sito (come, per esempio, .com =
commerciali , .edu = legati all’ istruzione , .it = per l’Italia, e così via.)
È possibile anche l’ uso di una combinazione di essi, a causa dell’ aumento
dei siti in Internet.
Le pagine web offrono materiale autentico , aggiornato e motivante. Il modo
in cui sono costruite permettono la crescita della creatività degli studenti.
Cioè, la combinazione fra vari strumenti delle nuove tecnologie crea situazioni
comunicative ed interattive, e si evita un uso troppo tradizionale del
materiale che si sceglie in Internet.
Quando l’ insegnante naviga in rete e trova un sito didatticamente
interessante, ne scarica una o più pagine, le stampa e distribuisce il
materiale in classe con il fine di lavorarci su insieme in classe.
3.1.6 LA POSTA ELETTRONICA
Un buon metodo per aiutare gli studenti alla scrittura, è con gli e-mails.
É semplice ed efficiente. Prima di tutto, dobbiamo trovare bambini della stessa
età con i nostri alunni, i quali sono italiani oppure studiano l’ italiano come
lingua straniera. La corrispondenza tradizionale è più noiosa per il ragazzo,
perchè aspetta molto la risposta. Invece, l’ e-mail è rapido; la risposta
arriva lo stesso giorno.
Lo studente, attraverso questo metodo, usa la
lingua viva per comunicare, usa il dizionario, impara nuove parole ed
espressioni, e può scrivere ogni volta meglio. Ciò che è molto
importante è che usa la lingua come essa si usa in ogni circostanza e non come
la userebbe in situazioni ideali.
3.1.7 LE CHAT
Che cosa significa ‘CHAT’ ? È il verbo inglese «chiacchierare», cioè
comunicare in diretta, in maniera simultanea. Gli allievi possono partecipare a
vere conversazioni dal vivo con altri utenti in quel momento collegati allo
stesso sito. Le chat promuovono forme di comunicazione in lingua che possono
contribuire al processo di apprendimento.
3.1.8 I FORUM
I forum e i gruppi di discussione sono strumenti simili alle chat con la
differenza che in questo caso gli iscritti non ricevono direttamente i
contributi degli altri, ma devono aprire il sito che ospita il forum e che
tiene in archivio i messaggi inviati. Per rispondere al forum bisogna poco
tempo ed è più pratico per la lezione. Lo studente legge il messaggio in cui è
interessato e poi risponde in poche linee. Un esempio di forum si trova nel
sito del Corriere della Sera ed è gestito da Beppe Severgnini (http://ricerca.corriere.it/solferino/main_sever.shtml).
3.2 UTILIZZO DELL’ INTERNET IN CLASSE
La preparazione delle attività in Internet può richiedere tempo e deve
essere oggetto di riflessione da parte dell’ insegnante. Dopo un attenta
analisi dei bisogni degli apprendenti, una valutazione del programma entro cui
inserire le attività, la preparazione delle unità didattiche e delle lezioni,
il docente porterebbe a considerare tempi e modi per un’ espansione del proprio
programma attraverso Internet. Dovrà cercare di calcolare quanto tempo dedicare
in classe ed eventualmente quanto tempo di lavoro extrascolastico richiedere
per terminare l’ attività.
I punti centrali su cui si dovrebbero focalizzare le attività sono :
gli obiettivi che rispondono ai
bisogni comunicativi degli studenti
gli approcci flessibili al compito,
offrendo diversi percorsi, media, modi di
partecipazione, procedure
la richiesta di un input da parte di
tutti gli studenti in quanto a conoscenze,
abilità e partecipazione
di permettere diverse soluzioni a
seconda delle abilità e delle strategie
impiegate dagli studenti
il coinvolgimento degli studenti nell’
espressione dei loro atteggiamenti e dei
loro sentimenti
di essere stimolanti
di promuovere strategie di
apprendimento per identificare e risolvere i
problemi
di assicurare efficienza economia e
ritorno degli investimenti
vorrei conoscere maggiori ragguagli sulla bimodalita
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